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Fontana Liri nella storia

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Nel territorio di Fontana Liri sono stati rinvenuti numerosi reperti preistorici risalenti al Pre Acheulano. Si tratta di ritrovamenti collocabili cronologicamente ad oltre 700.000 anni fa.comune è diviso in due centri (superiore e inferiore), fondata dai Volsci è uno dei più antichi insediamenti nel Lazio e individuata nell’attuale Fontana Liri Inferiore. L’antica Laterium, faceva parte dell’”ager arpinas”, colonia romana dal 302 a.C. Dopo le invasioni longobarde la località venne chiamata Castrum Scipionis, in riferimento al generale Scipione l’Africano, che si crede abbia trascorso un periodo di esilio nella zona. Durante le invasioni barbariche, il centro abitato si era sviluppato intorno al castello, oggi in rovina, dove fondarono un nuovo paese, chiamato Fontana (l’attuale Fontana Liri Superiore e centro storico), dal nome di un’antichissima fontana tutt’ora esistente, la “fontana a balle”. La parte inferiore della città ha cominciato ad avere importanza quando vi fu impiantato
nel 1890 il Regio Polverificio e venne avviata la costruzione della ferrovia, avviando la trasformazione del paese da centro agricolo a importante centro industriale. Il polverificio iniziò a dare lavoro alla popolazione di Fontana Liri e dei paesi limitrofi, col progressivo sviluppo del territorio e il trasferimento di molti Fontanesi nella parte inferiore del paese. Nel 1931 il Ministero accolse la proposta del podestà Parravano per un nuovo cambiamento nella denominazione del Comune; da quel momento si avranno le località di Fontana Liri Superiore, frazione, e Fontana Liri Inferiore, capoluogo. L’intero territorio continuerà a chiamarsi Fontana Liri. Vicino al castello è situata la Chiesa di Santo Stefano, la cui esistenza è documentata fin dal XIV secolo. Il suo interno è oggi in stile barocco in seguito a successive modifiche. In posizione dominante sulla vasta vallata sottostante, si erge la Chiesa di Santa Croce, realizzata in blocchi di pietra ed edificata sulla preesistente, antichissima Chiesa di Sant’Andrea, le cui prime notizie risalgono al 1308 d.C. Vicino i due centri del paese, nel cuore di una suggestiva valle delimitata da sette monti e solcata da un piccolo torrente, sorge il Santuario della Madonna di Loreto, la cui attuale struttura deriva dall’ampliamento di una preesistente piccola cappella dedicata alla Vergine Graziana (1565). La devozione popolare è dovuta, nel periodo successivo all'edificazione della cappella, ad alcuni miracoli, fra cui la comparsa di tre gocce di sangue sul volto del Bambino, raffigurato tra le braccia della Vergine nell’effigie conservata al di sopra dell’altare maggiore. Presso Fontana Liri Inferiore, adiacente alla piazza principale (Piazza Trento), è situata la Chiesa di Santa Barbara, protettrice del paese e del Polverificio. Di particolare rilievo è la Chiesa di San Paolo, da cui prende il nome la contrada. La chiesa deve la sua importanza al rinvenimento, nel 1942, di una stele funeraria, conservata presso il Museo di Casamari, le cui figure decorative paiono ispirarsi al culto della dea Iside. Tra le attrattive naturali, nella parte inferiore di Fontana Liri spiccano il laghetto, detto "la solfatara", ubicato nella zona stessa dove si narra sorgesse la imponente villa di Scipione l'Africano e riconoscibile dal caratteristico odore di zolfo, "La fossa del monte" che si apre a metà della collina "le Cese" (forse la bocca di un vulcano spento), i trecento scalini della panoramica gradinata che lega la parte superiore del centro storico a quella inferiore e infine la fortificazione sulla via Vitularia che conduce ad Arpino.sua particolare posizione, ai piedi del monte Le Cese, e le acque sulfuree sorgive che lo alimentano, lo rendono unico in tutta la zona compresa tra i fiumi Liri e Melfa. Ad apprezzare la salubrità delle sue acque furono per primi i Romani che, costruirono nei dintorni terme e ville, prima fra tutte la Villa Lateria appartenente a Quinto, fratello di Cicerone. Sembra che addirittura Plinio “Il Vecchio” abbia decantato queste acque in uno dei suoi scritti. Oggi mèta delle passeggiate degli abitanti del paese in cerca di un pò di fresco nelle calde serate estive e di svago per i bambini nell’adiacente parco giochi. Si riteneva, che le esalazioni delle acque sulfuree preservassero dalle pestilenze; quando nel 1836 e successivamente nel 1854 l’intera zona circostante fu colpita da una violenta epidemia di colera, l’unico paese a scampare il pericolo fu proprio Fontana Liri forse grazie alle proprietà benefiche dell’esalazioni di zolfo provenienti dal lago. Con la seconda guerra mondiale, il Polverificio garantì la sussistenza di migliaia di cittadini, impiegati nella produzione di esplosivo. La presenza di un così rilevante obiettivo militare determinò, per contro, i violenti bombardamenti e le incursioni da parte delle truppe tedesche. Dopo la guerra lo stabilimento, quasi completamente distrutto, venne ricostruito e migliorato; attualmente, tuttavia, ha notevolmente diminuito il suo carico di attività.




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