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Frosinone nella storia

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Frosinone, il capoluogo della Ciociaria, sorge su un collina di 300 metri. Il nome sembra che derivi dalla città antica della gens etrusca Frusino. La città si trova sul territorio che doveva essere il confine tra il territorio volsco e quello etrusco, aderì alla lega ernica ribelle a Roma e nel 306 dopo la vittoria dei romani fu saccheggiata e depredata. L'appellativo che è dato a Frosinone, Bellator Frusino sembra che le fu data da Silvio Italico durante l'avanzata di Annibale quando il territorio fu privato di molte ricchezze, ma la coriacea città non si volle arrendere al cartaginese.
La città è stata prefettura, poi municipio e qui sono nati due papi oggi protettori della città Sant'Ormisda e il figlio San Silverio. Durante il periodo medioevale sulle carte del tempo la città era indicata con un castello, ma già dal 1081 le veniva riconosciuta la denominazione di civitas dandole quindi un maggiore importanza. Durante l'alto medioevo la città fu distrutta più volte e nel 13° secolo passata alla chiesa e saccheggiata dai Lanzichenecchi nel 1527 e dagli Spagnoli nel 1556.
Tra il 600 e 800 la città si è molto accresciuta passando da meno di duemila abitanti ad oltre diecimila e questo grazie soprattutto alle tante attività commerciali e ai numerosi mulini sorti lungo il fiume Cosa in quel periodo. Anche in quegli anni la storia della città e dei suoi abitanti sempre pronti a difenderla ricorda altri saccheggi, dopo la ribellione all'occupazione francese e alla repubblica di Roma da parte delle truppe polacche.
Nell'attuale capoluogo della Ciociaria fu costituita un loggia massonica e questo soprattutto per la presenza di numerosi laici negli uffici locali pontifici. Tra i numerosi che vi aderirono si ricordano Nicola Ricciotti (a lui e a tanti altri martiri frusinati è dedicato un monumento in piazza della Libertà) che fu ucciso con i fratelli Bandiera, Luigi Angeloni esule e combattente per l'unità d' Italia. Da Frosinone è anche partito il battaglione campano guidato dal frusinate Guglielmi per la prima guerra d'indipendenza.
Durante il fascismo il governo nel 1927 costituì l'attuale provincia; durante la 2° guerra mondiale la città, come molti comuni, subì ingenti danni per i bombardamenti. Unici monumenti visibili del periodo romano sono l'anfiteatro e l'acquedotto in contrada Ponte della Fontana. Delle antiche mura permangono due porte: Porta Campagiorni e Porta Garibaldi. Ricordiamo poi la cattedrale di S. Maria Assunta di origine medioevale ove sono presenti affreschi del Purificato e del Mantanarini, altre chiese sono quella di San Benedetto, Santa Lucia (tempietto in stile neo-classico che fino al 1870 accoglieva le spoglie dei carcerati e dei condannati a morte) e San Liberatore ove è visibile un affresco del 1562 che raffigura una Madonna con il Bambinello.
Frosinone, città di origine volsca, come tante altre della valle del Sacco e del Liri, con il nome di "Frusino".
Nell' 817 Frosinone e la Sede Vescovile furono donate alla Santa Sede e successivamente vi si insediarono i Caetani, che governarono in nome della Chiesa in maniera saggia ed oculata; lo stemma della città è lo stesso leone rampante dei Caetani al quale fu aggiunto il motto "Bellator Frusino" coniato da Sirio Italico per esaltare le doti guerriere del popolo Frusinate. Figli di Frosinone presero parte alle vicende risorgimentali: basti ricordare Carlo Guglielmi, aiutante in campo di Garibaldi e Nicola Ricciotti, caduto a Sapri con i fratelli Bandiera.
Dopo il 1870 Frosinone entrò a far parte del Regno d'Italia e nel 1926 venne dichiarata provincia con l'annessione degli attuali 91 Comuni.
Fra i monumenti della città ricordiamo la "Collegiata di Santa Maria", dell' XI secolo, in architettura barocca con, vicino, il Campanile quadrato che domina l'intera città.
La Collegiata ospita tele di artisti contemporanei (Annigoni, Purificato, Sarra) e una tela ovale attribuita a Guido Reni. Il monumento alla Pace di Umberto Mastroianni.
La Chiesa di S. Benedetto, in stile romanico, venne eretta nel 1134 come basilica benedettina e sorge su Piazza della Libertà, al centro della quale campeggia il monumento agli eroi del Risorgimento.
Frosinone occupa una superficie di 4700 ettari ed è abitata da 48 mila cittadini denominati "Frusinati".
Patroni della città sono San Silverio e Sant' Ormisda, due Papi di Frosinone che sacrificarono la loro vita per l'affermazione della fede Cristiana; la loro festa ricorre il 21 Giugno




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